Una breve e lisergica visita
«L’arrivo dei Cilestrini, questo “cavallo di Troia” non è altro che l’incontro con l’inaspettato, un evento inatteso che scombina l’ordine meticolosamente costruito dall’umanità, rimescolando le carte e imponendo vie alternative».
Le dinastie invisibili di Angélica Gorodischer
Quest’estate sono stato per una decina di giorni nelle Highlands, nel Nord della Scozia. Questa regione è popolare – oltre che per le montagne imponenti, i laghi leggendari, la pioggia incessante, le foreste compatte che inghiottono le strade – per la notevole quantità di castelli disseminati sul territorio, roccaforti di antichi poteri riconvertite oggi in…
Pensare l’impensabile
«Un sapere distribuito spodesta la coscienza dal suo ruolo: da dominatrice razionale dei processi cognitivi, diventa punta dell’iceberg di un assemblaggio molto più ampio, di cui l’unica parte visibile è quella che sappiamo di sapere».
Fuoco cammina con lei
«Bisogna accettare che alle definizioni, alcune volte, ci si può solo andare vicino».
Seppellire i fantasmi
«Il tono fiabesco, nei ventuno macabri racconti gotici, rende la tragedia più scanzonata, disinnesca il rischio di una facile commiserazione per riportare gli eventi per quelli che sono: terribili episodi della vita a cui, se non si è tra il conto delle vittime, si può sopravvivere».
Di una letteratura espansa
«La raccolta aggiunge un tassello al worldbuilding da cui proviene, sostanzia il mondo di “Casa di foglie” di una plancia di gioco più ampia. Rende l’istituto psichiatrico Three Attic Whalestoe, semplicemente, più vero».
Le monde est à nous
«Viviamo in una società dove il conflitto scorre troppo sottotraccia, mentre sarebbe bene farlo emergere di più. Questi tre ragazzi sono molto diversi, ma cercano di costruirsi a modo proprio una strada differente da quella che il mondo si aspetta da loro. E il conflitto in questo ha una parte».
I ragazzi dell’IPM
«Secondo me il carcere minorile è una realtà anacronistica, e tra cinquant’anni guarderemo indietro e diremo: “Ma veramente nel 2021 mettevamo ragazzi di 14 anni dietro le sbarre?”»
Periferia senza nome
«La periferia descritta da Mattei è un luogo geografico che, spostato in posizione laterale rispetto a un centro, perde con i nomi anche il suo ultimo tratto distintivo: il senso di appartenenza».
Come sovvertire sé stessi
«Ogni centimetro di questo circuito è un tragitto tracciato nel nostro cervello, una pista rodata su cui scorrazziamo senza che nessun ostacolo intralci la gara folle contro noi stessi».