«Eppure tu risorgi nelle storie» Intervista a Francesca Matteoni
«La narrazione non lenisce e non conforta, ma scrive il dolore in un’ottica più grande, in cui possiamo finalmente comprendere che oltre alle vie conosciute ce ne sono altre ancora da tracciare e altre antichissime, perdute, che chiedono di riemergere».
Vento in coda. Intervista a Maria Gaia Belli
«Non farei niente di tutto questo se non fosse divertente».
Di immaginari e di mescolanza: Pauline Melville e Tamu Edizioni
«Torniamo e partiamo e torniamo di nuovo, solcando e risolcando l’Atlantico, ma su qualunque lato dell’Atlantico ci troviamo, il sogno è sempre sull’altra sponda». Uno di questi due paesi è immaginario di Pauline Melville è appena approdato nelle librerie nella traduzione di Pietro Deandrea. A pubblicarlo Tamu Edizioni, che con questo volume esordisce nell’ambito della…
Il sollievo del paradosso
«L’assurdo è evidente nel quotidiano, anche ai livelli più mondani, ne abbiamo costantemente segnali, epifanie, ma tendiamo a non ammetterlo se non come rumore di fondo, sirena da ignorare per non finire intrappolati dentro un groviglio involuto di ragionamenti paradossali».
Crescere all’ombra degli spiriti
«Loskutoff racconta l’insofferenza del selvatico all’addomesticamento attraverso la parabola di Ruthie, lacerata dal dissidio tra i problemi tutti banali del “dover vivere fra gli uomini” e la sua personale tensione a un oltre inafferrabile, restituendo la sofferenza di chi desidera perdersi e ritrovarsi al di là della miseria umana».
Anatomie cosmiche
«Non esiste alcuna separazione tra mente e corpo, nessuna tra corpo e universo. La consolazione ultima arriva quando osservando l’immenso ci sorprendiamo nello scoprire che l’immenso non è troppo diverso da noi».
Moonrise Kingdom con delitto
«Il libro cattura l’incanto di quelle estati lunghissime che possono esistere solo nell’infanzia e delle amicizie che solo in quelle estati sono così intense da farsi questione di sopravvivenza. Nel caso di Barnaby e Christie, metaforica e non».
Gli onironauti di Tula
«Tra gli elementi di un’ecologia allo stremo e l’esplorazione degli abissi interiori dei personaggi, Cassini tratteggia soprattutto un dramma identitario, la crisi di un protagonista che cerca di definire sé stesso e i propri scopi, e ancora sé stesso attraverso i propri scopi e viceversa».
Gli orli scuciti del futuro
«Una costante della poetica di Otis è l’esplorazione della solitudine e dell’alienazione, del tentativo di superare i limiti della contingenza e riuscire a colmare la distanza dall’altro, oltrepassando persino sé stessi».
Diario di tenebra dagli anni ’90
«La malattia mentale era qualcosa cui guardare con terrore, uno stigma da nascondere lontano e da vivisezionare alla cieca, mentre la sua stretta sui più giovani si trasformava da etichetta in cappio, da condizione in colpa».