Redattore di Marvin, scrive racconti, poesie, articoli di approfondimento culturale e contributi sul tema dei future studies. Appassionato di cinema horror e B-movies, ha sviluppato un feticismo per Sharknado, per il quale è attualmente in cura.
«Un sapere distribuito spodesta la coscienza dal suo ruolo: da dominatrice razionale dei processi cognitivi, diventa punta dell’iceberg di un assemblaggio molto più ampio, di cui l’unica parte visibile è quella che sappiamo di sapere».
«Il tono fiabesco, nei ventuno macabri racconti gotici, rende la tragedia più scanzonata, disinnesca il rischio di una facile commiserazione per riportare gli eventi per quelli che sono: terribili episodi della vita a cui, se non si è tra il conto delle vittime, si può sopravvivere».
«La raccolta aggiunge un tassello al worldbuilding da cui proviene, sostanzia il mondo di “Casa di foglie” di una plancia di gioco più ampia. Rende l’istituto psichiatrico Three Attic Whalestoe, semplicemente, più vero».
«Viviamo in una società dove il conflitto scorre troppo sottotraccia, mentre sarebbe bene farlo emergere di più. Questi tre ragazzi sono molto diversi, ma cercano di costruirsi a modo proprio una strada differente da quella che il mondo si aspetta da loro. E il conflitto in questo ha una parte».
«Secondo me il carcere minorile è una realtà anacronistica, e tra cinquant’anni guarderemo indietro e diremo: “Ma veramente nel 2021 mettevamo ragazzi di 14 anni dietro le sbarre?”»
«La periferia descritta da Mattei è un luogo geografico che, spostato in posizione laterale rispetto a un centro, perde con i nomi anche il suo ultimo tratto distintivo: il senso di appartenenza».
«Ogni centimetro di questo circuito è un tragitto tracciato nel nostro cervello, una pista rodata su cui scorrazziamo senza che nessun ostacolo intralci la gara folle contro noi stessi».
«Quando si legge Land, si viene come attraversati da una scossa, a volte irritante, altre energica, e si ha la sensazione vivida che qualcosa di nuovo possa ancora esistere, che il futuro sia già qui, in attesa di essere rivelato».
«Se moltiplichiamo la massa del corpo chiamata Vadim Maslennikov per la velocità all’istante dell’impatto, intensificata dalla cocaina, a un tempo di decelerazione brevissimo, ne risulta una forza d’impatto devastante».
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